Registrazione Marchi e Brevetti

Registrare un marchio: ecco perchè è una delle operazioni più importanti per un’azienda.

L’azienda che decide di registrare un marchio può consultare il sito dell’ufficio italiano dei marchi e brevetti, competente in materia, e seguire l’iter burocratico previsto per disporre la domanda di tutela legale dei diritti della proprietà intellettuale.

La domanda può essere avanzata da un soggetto, persona fisica o soggetto giuridico, che richiede la registrazione del marchio a suo nome e che diverrà “titolare giuridico” del marchio medesimo nel momento in cui la domanda sarà accettata dall’ufficio e a meno di opposizioni.

Capita spesso di vedere accanto ad un marchio, il simbolo ® che indica appunto un marchio registrato. E’ bene notare che il simbolo può essere utilizzato solamente quando l’ufficio, preposto alla valutazione della relativa domanda di registrazione, ha dato esito positivo. Questa operazione richiede solitamente qualche mese.

L’aver semplicemente presentato la domanda di registrazione del marchio non conferisce automaticamente il diritto ad utilizzare il marchio con il simbolo di cui sopra a colui o a coloro che hanno presentato la relativa richiesta di registrazione.

Marchio registrato: cosa ci guadagna il titolare giuridico

Non a tutti sono subito evidenti i motivi per i quali sarebbe opportuno e conveniente, sotto molteplici aspetti, registrare un marchio.

Ecco perchè abbiamo sintetizzato – di seguito – alcune delle ragioni più significative per le quali vale davvero la pena sostenere i costi della registrazione di un marchio.

Un marchio registrato garantisce, infatti, ai suoi legittimi proprietari:

  • Il diritto all’uso esclusivo del marchio registrato, diritto che può essere rivendicato qualora altri non titolari ne facciano uso per trarne profitto o comunque giovamento in termini economici e/o di pubblicità.
  • La garanzia di uso perenne del marchio: la titolarità del marchio, a differenza del brevetto, è per sempre e non scade a patto che, scaduti i dieci anni di validità della domanda, quest’ultima sia rinnovata.
  • Il diritto di impedire l’uso del proprio marchio registrato ad altre persone/aziende per prodotti, servizi identici o simili a quelli per i quali è stato registrato il marchio.
  • Il diritto ad apporre il simbolo ®: il simbolo può essere utilizzato solo per i marchi effettivamente registrati per i quali sono trascorsi due anni dal deposito della domanda.
  • La titolarità effettiva a “cedere” a terzi i diritti derivanti dall’utilizzo del proprio marchio: parliamo dei casi di accordo di licensing, merchandising, contratti di distribuzione e contratti di affiliazione commerciale – franchising.
  • La possibilità di accrescere il valore di un marchio: il marchio è infatti un tipico bene immateriale aziendale da considerare alla stregua di altre immobilizzazioni aziendali.

Marchio registrato: i rischi per il titolare che non registra il marchio

Abbiamo visto in rapida sintesi i principali vantaggi per il titolare di un marchio registrato.

Ma cosa può accadere se il titolare di un marchio decide di non registrarlo? Ecco alcuni esempi tratti da vicende reali:

  • Impossibilità – per il titolare/inventore originale – di registrare il marchio a proprio nome se già registrato o utilizzato da altri; tranne nei casi di registrazione fraudolente che deve essere comunque provata. Questo principio non è applicabile ai cosiddetti marchi “notori” che godono di una tutela speciale e che sono anche abbastanza infrequenti.
  • Possibile diffida legale ad utilizzare il marchio: se il marchio – uguale o simile – oggetto di utilizzo è stato registrato per prima da altri ed impiegato, si può subire la diffida all’utilizzo da parte del titolare della domanda di registrazione.
  • Possibile citazione in cause legali per contraffazione del marchio altrui, con relativo sequestro e distruzione della merce che reca il marchio oggetto di “plagio”.
  • Richiesta di risarcimento danni in misura dei beni e/o servizi venduti attraverso l’impiego del marchio altrui.
  • Impossibilità di stipulare un contratto valido di cessione del marchio come licensing, franchising, distribuzione…

Marchio registrato ed il concetto di confondibilità del marchio

Considerando quanto oggi occorre investire in termini di pubblicità e promozione per far conoscere un marchio e quanto la rivoluzione digitale abbia azzerato le barriere e le distanze geografiche, vale davvero la pena investire un po’ di tempo e denaro per registrare un marchio e tutelare così legalmente una delle espressioni del diritto di proprietà industriale.

Ogni conflitto che si genera dalla violazione dei diritti di esclusiva sul marchio registrato richiede un’analisi personalizzata. Esiste però un criterio generalmente riconosciuto e impiegato, anche a livello internazionale, per dirimere tutti i conflitti in tema di diritto d’autore: la “confondibilità” del marchio.

Per “confondibilità” di un marchio s’ intende la confusione che potrebbe ingenerarsi nella mente degli utilizzatori finali circa la reale provenienza del prodotto/servizio. Ecco perchè un’eventuale rischio di confusione tra marchio registrato e segno simile/affine è rilevata in sede di giudizio sempre in modo complessivo, valutando la somiglianza tra i segni e simboli sotto i molteplici livelli grafico, visivo, fonetico e concettuale.

Per prevenire qualsiasi conflitto, evitando dannose perdite di tempo e denaro, è fondamentale valutare la forza e la debolezza di un segno distintivo che si desidera adottare, soprattutto in previsione della registrazione del marchio stesso.